lunedì 27 giugno 2011

Creato Eccerobot, il primo robot che impara dagli errori


Nasce all'Università di Zurigo, dopo un "gravidanza triennale" portata avanti da un team di 25 scienziati, Eccerobot, il primo robot dotato di un sofisticato cervello elettronico che gli permette di non ripetere gli stessi errori. Un prodigio dell'intelligenza artificiale, frutto dell'eccellenza dell'ateneo elvetico, che già rappresenta un traguardo straordinario nel campo della robotica.

L'innovazione di questo esemplare di robot consiste nella sua composizione. L'automa è dotato di ossa, muscoli e tendini di plastica, proprio come un vero essere umano. Il progetto, costato diversi milioni di euro, ha permesso di elaborare delle articolazioni che, grazie a dei motori elettrici, sono in grado di spostare le ossa.

Inoltre, il sofisticatissimo cervello del robot, gli permette di non commettere più di una volta uno stesso errore. Per il momento, la possibilità di non ripetere errori riguarda esclusivamente le capacità di movimento del robot, ma gli scienziati hanno già confermato che, nel giro di qualche mese, tale capacità sarà estesa anche al resto dei comportamenti di Eccerobot.

Oltre alla meraviglia e alla curiosità che scaturisce dinanzi ad un esperimento del genere, come sempre accade nel caso di grandi progetti come questo, il fine è ben più nobile di una semplice messa in scena. Eccerobot nasce infatti con lo scopo principale di studiare, attraverso la lente della robotica e dell'intelligenza artificiale, come funziona l'apparato umano dinanzi ad una operazione complessa.

L'obiettivo è quello di creare arti artificiali che funzionino allo stesso modo di quelli umani e che possano  rappresentare, in un futuro non troppo lontano, delle valide alternative nei casi di trapianto per malformazioni o amputazioni o anche nell'attuazione di lavori complessi e pericolosi dove è richiesta la capacità di movimento di un arto umano.

La realtà paventata da "Io Robot", bellissimo film di stampo fantascientifico di qualche anno fa tratto dall'omonimo romanzo di Isaac Asimov, sta per avverarsi? Da sempre la fantascienza di un tempo è la scienza di quello successivo. Quindi non dovremo meravigliarci se, in un futuro prossimo, la mattina sarà il nostro robot  personale a sminuzzare la cipolla o ad aggiustare la caldaia.

Infine, una riflessione. Il cervello di Eccerobot è stato creato per essere quanto più vicino possibile a quello di un essere umano, in particolare per la sua capacità di non commettere gli stessi errori. Ma siamo sicuri che la peculiarità del cervello umano sia quella di non ripetere gli stessi errori?

E pensare che fino ad oggi ho sempre pensato il contrario.

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