Editto Bulgaro bis o semplicemente separazione consensuale? Difficile dirlo, specialmente quando ci sono di mezzo il Servizio radiotelevisivo pubblico e il giornalista più discusso d'Italia.
Non è bastato uno share medio del 22-23% su una rete (Rai due) che in media raggiunge l'8%, non è bastata l'indignazione dei politici d'opposizione né quella di autorevoli giornalisti Rai e dello stesso cda dell'azienda. Il neo direttore generale della Rai Lorenza Lei e Michele Santoro hanno deciso di patteggiare e porre fine al tortuoso percorso di un programma televisivo in onda grazie ad una sentenza di un giudice che obbligò la Rai a riassumere Santoro e a ridargli lo spazio che gli era stato tolto con il tristemente noto editto bulgaro del 2002.
Il palinsesto di Rai due del prossimo anno non contemplerà Annozero e questo è il dato di fatto. Nel frattempo il presidente della Rai, Paolo Garimberti, si dice dispiaciuto dell'accaduto ma rispettoso della scelta del conduttore. Insomma, a dire dei dirigenti Rai, la scelta sarebbe stata più di Santoro che della direzione generale.
Forse l'ingresso del nuovo direttore Lei, la quale s'era presentata all'azienda con un biglietto da visita non certo di favore nei confronti di Annozero, aveva demolito gli ultimi brandelli di volontà di un giornalista che, nella sua illustre carriera, non ha certo avuto vita facile vivendo con la Rai una sorta di "Odi et amo" catulliano.
Così Santoro lascia e abbandona il campo di comune accordo, sia da un punto di vista ideologico sia da un punto di vista economico. Ma, nonostante ciò, l'opposizione non ci sta e sospetta che dietro questo divorzio ci sia la longa manus del governo che, in vista della prossima campagna elettorale, sta sgomberando il campo da eventuali minacce al potere.
Infine, come sempre accade, anche nelle peggiori traversie c'è sempre un gaudente. Nel caso specifico si chiama Enrico Mentana, il direttore del tg La7, il quale ha già annunciato, nell'edizione serale del suo tg del 6 giugno, che Santoro è a un passo da La 7. "Nessun contratto è ancora stato firmato, ma lo accoglieremo a braccia aperte" ha affermato entusiasta Mentana.
E ci credo, dinanzi ad un 23% medio di share e ad un grande giornalista italiano nessuno si girerebbe dall'altro lato, tranne la Rai.
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