mercoledì 8 giugno 2011

Skype in crash e si sente


Ieri, per la seconda volta in due settimane, Skype è andata in crash provocando disagi ad una piccola parte (a detta di Microsoft) dei 30 milioni di utenti iscritti attivi connessi on line. La risposta alle segnalazioni provenienti dal Web è avvenuta attraverso Twitter con questo messaggio: "A small number of you may have problems signing in to Skype. We're investigating the casue, and hope to have more details to share soon."

Ora, se il sentimento della speranza è il più nobile e duraturo dell'animo umano, altrettanto non si può dire quando lo stesso è invocato da un colosso multinazionale che, grazie all'innovazione apportata alla comunicazione in rete, ha il preciso compito e dovere di assicurare il perfetto funzionamento di un servizio sottoscritto da circa 660 milioni di utenti.

Certo è che da quando Skype è stata acquistata da Microsoft per 8,5 miliardi ha cominciato ad incorrere in una serie di problematiche, mai viste prima, legate alla nuova piattaforma. I problemi sono stati registrati non solo dagli utenti Microsoft ma anche da coloro che utilizzano Linux e OS X. La cosa fa pensare, quindi, che il problema non riguardi proprio "a small number of we" ma sia di portata ben più vasta.

Curiosamente, poco prima dei crash, sono circolate in rete alcune notizie relative ad una possibile fusione, ad opera di Microsoft, la quale sembrerebbe voler integrare Skype e MSN in unico servizio denominato Microsoft Chatter. Al momento sono solo indiscrezioni ma fatto sta che sono coincise perfettamente con i problemi avuti nella giornata di ieri dalla ormai universalmente amata nuvoletta blu. Una cosa davvero singolare.

Da quanto è accaduto è possibile trarre un'altra conclusione estremamente importante. Le centinaia (migliaia?) di segnalazioni piovute su Skype/Microsoft dal Web nella giornata di ieri hanno dimostrato, se solo ce ne fosse stato bisogno, che il software VOIP più famoso al mondo è diventato essenziale e irrinunciabile per molti, troppi utenti perché possa provvisoriamente andare in crash. 

Chattare, chiamare, fare una conference call con Skype è diventata un'abitudine quotidiana, sia per utenti privati sia per manager di aziende, tanto da utilizzare la nuvoletta blu in sostituzione del telefono fisso, degli sms e, spesso, dello stesso cellulare. Si è consolidata l'abitudine ad un utilizzo quotidiano e duraturo di Skype che ha portato con sè, come sempre accade in questi casi, l'affezione non solo verso un software VOIP, ma verso una filosofia, un'interfaccia, dei colori, verso un brand.

Chi sa se la fusione di Skype, da sempre connotato come un software "adulto", con MSN che, al contrario, è sempre stato prediletto dai giovani utenti per la sua funzione di chat, non provochi uno scompenso affettivo in tutti gli utenti che ormai vedono in Skype un amico fidato. Sembra già di sentire la voce del Web affermare: "come sempre accade, le cose che funzionano bene le complicano per poi farle scomparire".

Ma questa è solo un'ipotesi. Staremo a vedere.

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