giovedì 23 giugno 2011

Tifosi russi lanciano banane contro Roberto Carlos. Il razzismo vince ancora


Il razzismo è un concetto subdolo, strisciante, un pregiudizio duro da eliminare, una scoria dell'intelletto che non dovrebbe trovare spazio nelle società evolute del 21esimo secolo, tantomeno sugli spalti di un campo di calcio.

Da tempo le federazioni calcistiche del vecchio continente si battono ardentemente contro i fenomeni di razzismo all'interno degli stadi. Gli stessi giocatori, capitanati dal campione argentino Lionel Messi, non molto tempo fa, si sono prestati a manifestare il loro dissenso nei confronti di questo stupido pregiudizio in uno spot pubblicitario televisivo. Da sempre campioni di tutti gli sport hanno alzato la propria voce e, tutti insieme, hanno urlato al mondo e ai propri tifosi "NO RACISM!".

Tutto questo è sicuramente servito, ma non in fondo. Il razzismo, psicologicamente interpretato come forma di etnocentrismo, risultante della paura dello "straniero" inteso come appartenente ad un'altra etnia, è un lascito del nostro istinto, del nostro modo di proteggere il clan/specie che ha probabilmente preservato le varie sfumature della razza umana fino ad oggi. Sembrerebbe che, nonostante l'aumento della nostra massa cerebrale e l'amplificazione delle nostre doti psichiche, il pregiudizio del razzismo sia duro da demolire, un pò come i denti del giudizio che, seppure non più utili alla masticazione, continuano a crescere e, nel più dei casi, ad ammalarsi.

La risultante di ciò è che, durante una partita di calcio della massima serie russa tra Anzhi Makhalachka, di cui Roberto Carlos è attualmente capitano, e Krylia Sovetov Samara, un gruppo di tifosi ha lanciato delle banane al campione brasiliano insultandolo in vario modo. Per tutta risposta Carlos si è tolto la fascia di capitano e ha abbandonato il campo di sacrosanta ragione.

La stella brasiliana ha affermato "Questo disgustoso sfogo razzista da parte di qualche bastardo - è difficile chiamarli uomini - ha oscurato il match e generato una rabbia profonda nei fan". L'allenatore della squadra, Gadji Gadishchev ha appoggiato il gesto del calciatore così come il presidente della lega calcio russa Andrei Fursenko che ha definito Carlos il più grande calciatore che sia mai venuto in Russia.

L'episodio di razzismo non è l'unico ai danni del giocatore cha ha già subito, non molto tempo fa, insulti razzisti dai tifosi russi con analogo lancio di banana. Sembrerebbe comunque che il calciatore non abbia intenzione di lasciare la squadra e il campionato russo e di onorare il contratto fino in fondo. Il nr. 3, il terzino più forte di sempre del calcio brasiliano vuole andare fino in fondo per non darla vinta a chi crede di poterlo mettere fuori gioco con la propria vigliaccheria.

Il calcio ha bisogno di questi campioni, mentre degli stolti che abbondano nelle tribune degli stadi se ne potrebbe davvero fare a meno. Guardare per credere.



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