Ma il 2 giugno non festeggiamo solo la nascita di una forma di governo alternativa alla monarchia, durata 85 anni, né solo la nascita di un'assemblea costituente preposta alla stesura della costituzione della nuova Repubblica. Il 2 giugno 1946 gli italiani si ripresero le elezioni, le prime dal 1924, e lo fecero insieme alle donne che, per la seconda volta in pochi mesi (la prima occasione di voto sono le elezioni amministrative del marzo/aprile 1946) furono chiamate alle urne ad esprimere di diritto il proprio voto.
Una cosa purtroppo banale oggi, ma straordinaria allora. Immaginate una donna, che fino ad allora non aveva mai potuto esprimere nemmeno un'opinione politica, vedersi riconosciuto il diritto di votare a pochi mesi dal referendum più importante della storia del nostro paese. Chi sa se le donne di oggi, ogni tanto, pensano a quel Ivanoe Bonomi, presidente del Consiglio dei Ministri, che nel 1945 emanò un decreto legislativo estendendo alle donne il diritto di voto.
Ad ogni modo, la Repubblica nacque con merito paritetico fra donne e uomini e tanto basta per fare del 2 giugno una festa veramente universale. La Repubblica è di tutti e questo è un dato di fatto.
Inoltre, in questo 2 giugno, un pensiero di riconoscenza va ad Alcide De Gasperi, quel grande statista che, il 1° marzo del 1946, diede l'impulso al governo da lui presieduto di avviare le procedure per la realizzazione del Referendum istituzionale che avrebbe sottoposto agli italiani una scelta secca: "monarchia o repubblica". Evviva la semplicità, frutto della passione e dei grandi intelletti.
Infine, un sentimento intenso va verso tutti i nostri compatrioti che, donando la propria vita, hanno reso possibile l'esistenza di quel 2 giugno 1946. A tal riguardo, non credo esistano parole più toccanti di quelle che Piero Calamandrei pronunciò durante un discorso tenuto ai giovani alla Società Umanitaria di Milano nel 1955 e di cui vi ripropongo un pezzo tratto da Wikipedia:
"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione."
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