lunedì 6 giugno 2011
Poste Italiane in tilt record
Un vero è proprio "black wednesday" quello trascorso da Poste Italiane la scorsa settimana. Da allora il server centrale delle poste è andato in black out per 4 giorni fino alla lenta ripresa di questo lunedì.
Tutta colpa, sembrerebbe, di un nuovo software IBM adottato da Poste Italiane che ha mandato in tilt il sistema informatico dell'azienda. Fatto sta che il server delle poste non poteva danneggiarsi in un momento peggiore, il fatidico "primo" del mese, giorno canonicamente dominato da riscossioni di pensioni e pagamenti di bollette di ogni genere.
Cosicché, centinai di anziani e persone con bollette e multe in scadenza di pagamento hanno iniziato un lungo quanto inutile pellegrinaggio verso gli uffici postali di mezza regione, nella speranza di poter ritirare i propri attesissimi soldi oppure di evitare quella fastidiosa mora che, per una volta, non dipende dalla propria volontà.
Nel frattempo, i poveri impiegati postali, per non mostrarsi attoniti e con le mani in mano, hanno cominciato a "schierarsi" dalla parte dei pellegrini evitando e schivando offese e angherie facili a generarsi in un qualunque lunedì alle poste; immaginarsi in giorni di attesa inoperosa e senza fine. Così frasi del tipo "Tutto bloccato, il server non funziona e non sappiamo quando riprenderà a funzionare. Non prendetevela con noi, non possiamo fare niente" sono diventate solite e comuni così come le lamentele e l'insofferenza delle persone.
Una 5 giorni (incluso oggi) dunque, dominata dalle file chilometriche e dai poveri anziani che, osservando il numero a 3 cifre impresso sul proprio biglietto, già inneggiavano alla giustizia che le Associazioni dei consumatori avrebbero dovuto fare all'indomani di quella odissea. E il Codacons sembra averli ascoltati in tempo reale. Proprio oggi l'associazione ha proposto ed ottenuto da Poste Italiane l'apertura di un tavolo di conciliazione finalizzato a risarcire gli utenti danneggiati dai disagi telematici di questi giorni.
Nonostante le scuse per i disagi e la disponibilità di Poste Italiane alla conciliazione l'Agcom ha definito quanto accaduto un "disservizio inaccettabile" nell'era dell'innovazione tecnologica. Il commissario di Agcom, Gianluigi Magri, ha dichiarato che "[...] simili incredibili episodi minano non solo la capacità di garantire un pubblico servizio, ma anche la credibilità di chi dovrebbe garantirlo".
Insomma le Poste non hanno fatto una gran bella figura. Proprio ora che hanno appena ridotto allo 0,00% l'interesse maturato dai correntisti attraverso una modifica unilaterale del contratto, tirandosi dietro strascichi di polemiche e di proteste dei consumatori italiani.
Speriamo che questo server trovi pace e, soprattutto, che il reparto ICT delle Poste decida di testare i software prima di renderli operativi. Non vorremmo trovarci con il conto azzerato unilateralmente.
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