mercoledì 22 giugno 2011
Maturità, anche Andy Warhol per la prova di italiano
Ungaretti, Verga, D'Annunzio, Svevo, Hobsbawm, Fermi. Qualcuno che ha già sostenuto la maturità qualche anno addietro potrebbe dire "i soliti noti". In effetti, visti gli autori e i temi scelti per la prova di italiano, siamo più o meno alle solite.
Andy Warhol però è una sorpresa, una piacevole sorpresa. Partendo dalla famosa frase del maestro della Pop Art, "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti", la traccia d'attualità di quest'anno chiede agli studenti di analizzare il valore assegnato alla fama effimera nella società odierna. Siamo pronti a scommettere che "La fama al tempo dei reality e dei social media" incontrerà il favore di molti studenti visto che propone un argomento molto sentito ai giorni nostri.
C'è da dire che il tema d'attualità è da sempre il più scelto dai giovani, un pò perché permette a chiunque di affrontare gli argomenti trattati sulla base della propria conoscenza della società odierna, più che sulla cultura didattica vera e propria, un pò perché, in tutta onestà, gli argomenti di attualità sono decisamente più interessanti e avvincenti.
Nella fattispecie, è assicurato l'interesse verso una traccia che invita gli studenti a riflettere sul valore che la società contemporanea dà alla "fama" e sul concetto di questa proposto dall'odierna industria televisiva, fatta per lo più di reality e talent show, o diffuso dai social media come Facebook, Twitter o YouTube.
Una traccia che oserei definire "profonda" dal punto di vista umano e universale dal punto di vista culturale. Chi sa, ad esempio, un esistenzialista come Blaise Pascal cosa avrebbe pensato e detto di fronte a quanto sta accadendo, o un illuminista come Voltaire in che modo si sarebbe espresso dinanzi alle possibilità offerte dalla comunicazione multimediale. Un argomento quindi, di una ricchezza estremamente vasta che, da Marshall McLuhan a Umberto Eco, è stato affrontato da sterminati punti di vista e dà, oggi più che mai, enormi possibilità di analisi e considerazione.
Non fosse altro che parliamo di comunicazione, ovvero la base dei rapporti umani, qualcosa senza di cui non potremmo socializzare, comprenderci e, quindi, vivere. Paul Watzalawick, psicologo e filosofo tra i massimi esponenti della Scuola statunitense di Palo Alto, nella sua "Pragmatica della comunicazione umana" affermava che "non si può non comunicare".
Credo che in breve tempo potremmo modificare la locuzione in "non si può non comunicare digitalmente". Non passeranno molti anni da che la rete diventi indispensabile per gli esseri umani e nessuno potrà più farne a meno.
Ah ragazzi, mi raccomando, non copiatemi il pensiero! :)
In bocca al lupo!
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