mercoledì 15 giugno 2011

Maradona in un videogame, ma a sua insaputa


Si chiama The9 Limited l'azienda cinese specializzata nella produzione di giochi on line citata in giudizio dal "Pibe de oro" per aver utilizzato l'immagine dell'ex calciatore, a sua insaputa e senza alcuna autorizzazione, in un gioco dal titolo "Winning Goal".

Seconda Maradona l'azienda di Shanghai non avrebbe mai richiesto la sua approvazione per l'inserimento della sua immagine in un videogame e avrebbe utilizzato un personaggio rassomigliante al fuoriclasse argentino di sua iniziativa. Questo è quanto riportato dallo Shanghai Daily secondo il quale l'azienda avrebbe già inviato una lettera di scuse al "Pibe" il quale, tuttavia, non le ha accettate.

Maradona avrebbe deciso quindi di proteggere i propri interessi attraverso appropriate azioni legali. Da parte sua, la The9 Limited si sarebbe difesa affermando che, prima della messa in commercio di "Winning Goal", era stata a sua volta ingannata da un agente di calcio cinese, un certo Lu Weiping, il quale avrebbe fatto credere alla società di aver incassato l'ok di Maradona all'utilizzo della sua immagine all'interno del videogioco ricevendo, inoltre, un compenso di circa 250.000 dollari per il successo dell'operazione.

Al momento la polizia cinese sta indagando sulla vicenda cercando di fare luce sulle ragioni dell'azienda. Fatto sta che un'azienda che versa una provvigione di 250.000 dollari ad un agente di calcio, senza assicurarsi sulla veridicità delle sue affermazioni, risulta quanto meno sprovveduta da un punto di vista tattico tanto per restare in argomento. Speriamo solo che la strategia sia stata più accorta e abbiano fatto firmare all'agente un contratto che lo obblighi a restituire quanto percepito in caso di "menzogna".

In questo modo potranno girare la somma a un Diego Armando Maradona che, almeno negli ultimi anni, non aspetta proprio che questi strafalcioni per tirar fuori qualche soldino. D'altronde, con quello che deve al fisco italiano e non solo, ne ha ben donde.

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