lunedì 6 giugno 2011

Il Cern ha sigillato l'antimateria


Sembrava fantascienza fino a pochi mesi fa e invece eccoli lì, circa 300 atomi di anti-idrogeno bloccati per un tempo da primato: oltre 16 minuti. Lo riporta l'edizione on line della rivista Nature Physics che sottolinea l'importanza dell'esperimento nel mondo della Fisica.

É successo al Cern di Ginevra dove l'esperimento Alpha ha creato e chiuso l'antimateria permettendo agli scienziati di studiarne il comportamento. Un evento epocale che, si spera, verificherà la veridicità oppure meno delle attuali teorie fisiche le quali ritengono che materia e antimateria, in quanto simmetriche e opposte, obbediscono alle stesse leggi.

La straordinarietà di quanto accaduto non sta tanto nell'aver creato atomi di anti-idrogeno, cosa a cui il Cern ci ha ormai abituato, ma nell'averli sapientemente gestiti, prima congelandoli e poi ingabbiandoli, grazie ad una trappola composta da campi elettrici e campi magnetici, all'interno di un apparato sperimentale. In questo modo si è potuto evitare che l'antimateria venisse a contatto con la materia, il che avrebbe significato la reciproca distruzione e l'impossibilità di studiare il comportamento degli atomi di anti-idrogeno.

In questo modo l'antimateria è stata "imbrogliata" e ingabbiata per più di 16 minuti, un tempo sufficiente per registrarne il comportamento e le somiglianze con la materia, l'unica di cui noi esseri umani abbiamo percezione.

Vedremo ora se gli studiosi riusciranno a trarre un reale beneficio dall'esperimento, confermando o meno la teoria del Big Bang secondo cui, al momento dell'esplosione primordiale, materia e antimateria furono prodotte in parti uguali annullandosi a vicenda fino a quando, per motivi ignoti, una parte di materia sopravvisse allo scontro e creò l'universo.

Un altro passettino verso i perché della nostra esistenza.

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