mercoledì 1 giugno 2011

In Google we trust

Si chiama Google Wallet ed è il nuovo servizio di Google che consente di usare gli smartphone come una carta di credito.

La nuova applicazione, gestita con MasterCard e Citi, permetterà a Google di semplificare e intensificare le transazioni di denaro in forma elettronica all'interno di qualsiasi esercizio commerciale. Google Wallet trasforma il telefono cellulare in un vero e proprio portafoglio elettronico che conserva, in forma elettronica,  carte di credito dell'utente e coupon promozionali eliminando ogni ingombro cartaceo.

Ma cosa serve per rendere reale queste servizio dal sapore fantascientifico? Andiamo per ordine:

1. un negozio che abbia aderito al programma per i pagamenti con smartphone (basta avvicinare il cellulare ad un sensore che invia un segnale al telefono, fa le opportune verifiche e infine autorizza il pagamento)
2. un cellulare che rende possibile l'attivazione del servizio (per ora esiste un solo smartphone compatibile, il Nexus S 4G)
3. la residenza negli USA (unico territorio in cui Google, per il momento, ha abilitato il servizio in via sperimentale).


Il sistema sfrutta la tecnologia Near Field Communication (NFC), un sistema wireless che consente la trasmissione di dati tra due dispositivi a pochi centimetri di distanza. Gli smartphone compatibili con NFC possono inviare e ricevere informazioni dai sensori presenti, ad esempio, alle casse dei negozi. Per incentivare l'utilizzo del servizio, Google ha studiato una serie di promozioni destinate ai cosiddetti pionieri del portafoglio elettronico.

Il servizio sarà inizialmente disponibile negli USA con le carte Citi che utilizzano il circuito MasterCard. Basterà accedere all'account Google Wallet, inserire le credenziali della carta e queste saranno registrate all'interno dello smartphone. Il tutto in perfetta sicurezza: le informazioni sulla carta di credito sono memorizzate in un chip del telefono isolato dal resto dei componenti e dallo stesso sistema operativo del telefono. Esclusivamente Google Wallet potrà poi accedere ai dati memorizzati nel chip.

Nel frattempo, come ogni innovazione che si rispetti, c'è già di mezzo una causa legale. E che causa. PayPal, un delle più grandi società di gestione dei pagamenti on line, ha accusato Google di avergli sottratto alcuni segreti industriali per la realizzazione del suo sistema di pagamenti mobile. Le informazioni sarebbero arrivate al celeberrimo motore di ricerca tramite un certo Osama Bieder, ex manager di PayPal, misteriosamente finito nell'organico della stessa Google Inc.

Ad ogni modo, si prevedono tempi duri per i produttori del caro vecchio portafoglio, anche se, a dirla tutta, il problema dell'ingombro non sta nelle carte di credito (un italiano medio ne possiede una o al massimo due) ma nella miriade di fidelity card da cui siamo quotidianamente afflitti. Confidiamo che questo sistema ci liberi anche da questa reale piaga plastico-cartacea.

In attesa che l'applicazione ci raggiunga in Europa, godetevi questo video che mostra brevemente il funzionamento di Google Wallet.

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