giovedì 16 giugno 2011

P4, un altro colpo alla politica italiana


Si chiama P4 l'associazione segreta composta da figuri i quali avrebbero intrattenuto rapporti con i vertici del mondo della politica, della pubblica amministrazione e dell'imprenditoria italiana, ottenendo vantaggi personali, soprattutto di tipo economico, attraverso l'arma del ricatto. Gli appartenenti all'associazione avrebbero utilizzato la loro posizione di potere per ottenere informazioni riservate e utilizzarle per esercitare pressioni nei confronti di alti rappresentanti dei mondi succitati, tessendo una vera e propria subdola tela della minaccia.

Grazie all'arresto di Luigi Bisignani, ex giornalista e uomo d'affari, già reduce di tangentopoli per l'affare Enimont, si sono accesi i riflettori sull'organizzazione erede della loggia P2, da tempo osservata e studiata dai magistrati Henry John Woodcock e Francesco Curcio.

Ma cosa è successo di preciso, o meglio, quanto sarebbe vasta la rete ombra che ha provocato e gestito (sta gestendo?) le paure e i timori di politici, dirigenti, imprenditori utilizzandole per il proprio tornaconto? Le motivazioni alla base della seconda ordinanza emessa dal gip Luigi Giordano a carico di Alfonso Papa, attualmente deputato del Pdl ed ex magistrato presso il Ministero della Giustizia, chiarisce in parte la portata di quanto accade nel nostro paese.

Basti pensare al modo in cui Papa, all'epoca magistrato, sarebbe riuscito ad ottenere un seggio a Montecitorio, ovvero, rivelando notizie segrete a Bisignani riguardanti vicende giudiziarie in cui erano coinvolti lui e la sua amica commercialista, Stefania Tucci, in cambio di un interessamento presso il coordinatore del Pdl Denis Verdini per ottenere la candidatura in un collegio sicuro. Intervento che, secondo i pm, sarebbe perfettamente riuscito.

Solitamente però, le informazioni riservate raccolte illegalmente, non avrebbero avuto lo stesso fine benefico della contropartita con un "collega" della P4. Tra i reati più gravi contestati all'organizzazione ci sarebbe quello di concussione. Nella fattispecie l'organizzazione avrebbe intimorito metodicamente diversi imprenditori, ricattabili in quanto al centro di vicende giudiziarie, prospettandogli la possibilità di essere arrestati e, parallelamente, di essere in grado di pilotare le vicende processuali grazie alla rete di conoscenze e di amicizie. In cambio, secondo l'accusa, i componenti della P4 avrebbero ottenuto denaro, regali e favori economici per i loro conoscenti.

C'è da scommetterci che l'inchiesta porterà alla luce un altro iceberg occulto che provocherà l'ennesima emorragia alla già malconcia politica italiana.

Se domani un cittadino si esprimerà riguardo alla politica con l'espressione qualunquista "Tanto sono tutti uguali". Se domani un giovane affermerà di non partecipare alla vita politica perché "Tanto c'è spazio solo per i raccomandati". Se domani, leggendo il giornale, qualcuno penserà "Tanto è sempre peggio". Se domani un disonesto penserà "Tanto lo fanno tutti". Se domani ognuno di noi, parlando di politica, tenderà solo a generalizzare mostrandosi disilluso e disincantato, beh, credo avrà senz'altro una giustificazione in più.

Qualcosa deve cambiare e adesso.

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